Borsa di Studio “Cesare Gabrielli” – 2015

 

 

Tema del Concorso:

 

“Se io potrò impedire

a un cuore di spezzarsi

non avrò vissuto invano.

Se allevierò il dolore di una vita

o guarirò una persona,

o aiuterò un pettirosso caduto

a rientrare nel nido

non avrò vissuto invano”.    

Emily Dickinson

 

Il significato dell’esistenza è legato alla nostra capacità di interagire con gli altri esseri viventi, alleviandone le sofferenze. Solo in questo modo potremo dire con la poetessa di aver compreso il senso della nostra vita.

 

TEMA 1 – classe III B

Credo che questa poesia di Emily Dickinson colga in pieno il senso della vita. La scrittrice crede che aiutare a guarire un uccellino sia una piccola azione, ma è in realtà un vero e proprio gesto solidale il suo, perché ha salvato un essere vivente unico, diverso da tutti gli altri e quindi irripetibile. È dai piccoli gesti che si capisce come è fatta una persona, non per forza bisogna far parte di un’associazione per fare del bene, ma basta avere un gran cuore per strappare un sorriso alle persone che hanno bisogno di affetto. Ci sono delle persone che fanno questo ma più in grande: fanno parte delle associazioni di volontariato, dove le persone, volontariamente, vanno a spendere il proprio tempo, donano il proprio sangue e i propri organi venendo ripagati con un sorriso che nell’ anima vale più di uno stipendio. È bello sentirsi dire grazie quando si dà un semplice euro ad un bisognoso e credo che farlo abitualmente dia delle sensazioni molto profonde. Si può far parte fin da ragazzi di queste associazioni , come hanno fatto due persone da prendere d’esempio : Cesare Gabrielli, che era iscritto all’ AIDO (associazione che dona gli organi) e all’AVIS (associazione che dona il sangue) e Mattia Peroni, che faceva parte dell’ U.N.I.T.A.L.S.I che porta i malati nei vari santuari internazionali. Mi meraviglio che, anche così giovani, Mattia e Cesare sono riusciti a capire e cogliere il senso della vita avendo una maturità fuori dal comune e lo si riesce a intuire dalla frase commovente di Cesare, che dice : ‘ La gioia entra nella nostra vita quando abbiamo qualcosa da fare, qualcuno da amare, qualcosa per cui sperare’. Purtroppo però sono deceduti ed è vero che sono sempre i migliori che se ne vanno troppo presto. Certi argomenti si possono trattare solamente quando ci si è passati e io l’argomento dell’amicizia e della solidarietà l’ho capito, a causa della malattia di mio nonno, che nonostante i suoi problemi, riusciva a sorridere ogni pomeriggio, per la solidarietà dei suoi vecchi amici che ogni giorno lo venivano a trovare e facevano delle partite a carte riuscendo a fargli dimenticare la sua situazione. Grazie a questa brutta esperienza ho conosciuto anche un volontario che tutte le mattine aiutava mio nonno e lo accompagnava all’ospedale per la dialisi: lo trattava come fosse un componente della mia famiglia, per quanto ci teneva. Molti rappresentanti delle associazioni e i genitori di Mattia e Cesare sono venuti a scuola e ci hanno illustrato come funzionano queste associazioni, come la Croce Verde, l’AVIS, l’AIDO, ecc..

I genitori dei ragazzi invece hanno raccontato un po’ dei loro figli e ci hanno detto come si sono avvicinati alla solidarietà e hanno sottolineato che è stata una vocazione e non si sono iscritti perché sono stati costretti dai genitori. Essi si sono commossi durante il loro stesso discorso perché sono tornati loro in mente i pregi dei loro figli e il loro gran cuore.

Non so se intraprendere l’avventura da volontario perché bisogna essere una persona con un carattere serio e costante, ma anche se non mi iscriverò a una di queste associazioni non cambierà la mia idea, ossia che il volontariato è un’ esperienza fantastica che ripaga chi dà amore e impegno.

 

TEMA 2 – classe III B

Emily Dickinson, l’autrice di questa poesia, è stata molto delicata ma allo stesso momento molto profonda. È una poesia che ti fa pensare a molte azioni che dobbiamo fare nella nostra vita. Ad esempio a me la prima cosa che è venuta in mente è stata la parola SOLIDARIETA’.

Solidarietà è una parola formata da undici lettere, che racchiude in sé un grande significato ed è un valore che dovrà andare avanti per sempre nella vita futura. Mostrare solidarietà verso gli altri vuol dire partecipare ai problemi di chi fa parte della nostra vita. Essere solidali, quindi, significa sacrificare anima e corpo per aiutare delle persone che sono in difficoltà perché aiutarne una è sempre un grosso passo avanti per diventare solidali con tutti. Se venisse a mancare questo spirito solidale, ognuno di noi rimarrebbe chiuso nel suo corpo, racchiuso nel proprio egoismo e alla fine non ci sarebbe più nessuna  possibilità di convivenza. Dobbiamo essere come furono Cesare Gabrielli e Mattia Peroni, loro erano delle persone solidali, buone, ma sfortunatamente morirono. Li ricorderò per sempre perché penso che persone così buone non ce ne siano quasi più nel mondo. Oggi il mondo è pieno di egoisti che pensano solo al denaro e per se stessi; se continueremo così il mondo non sarà più felice, ma sarà spento e triste e ci sarà tanto egoismo. Sinceramente non potrei sopportare che questo avvenga. Spero che in futuro il mondo cambierà e sia senza egoismo e senza lotte. Vorrei che diventasse un mondo pieno di felicità.

Io conosco un bambino che è il fratello di una mia amica ed è stato molto sfortunato. Fin dalla nascita lui è stato colpito dalla malattia del nanismo, ora ha nove anni e, come ben sappiamo, con questa malattia non potrà vivere a lungo. Io a volte lo vedo e subito lo saluto, gli faccio un bel sorriso perché ha bisogno di affetto da parte di tutti. Mi fa molta tenerezza, ma io sono una ragazza solidale e credo che la vita vada affrontata, che non ci dobbiamo arrendere al primo ostacolo che incontriamo.

Mi piace moltissimo Cesare Gabrielli perché lui aveva capito il senso della vita. Era anche un volontario dell’AVIS e dell’AIDO. Inoltre gli piaceva scrivere nel suo diario e la frase che mi ha colpito maggiormente è: “L’amore è fragile, ma così fragile che si spezza con una lacrima, eppure così grande che ti può avvolgere e scaldare per tutta la vita”. Mi hanno colpito molto queste parole perché spiegano il vero significato dell’amore: il vero amore è grande, ma basta poco per infrangere questo sentimento.

Un altro esempio di solidarietà è quello nei confronti di mio zio che è rimasto paralizzato per metà corpo: mi ha fatto molto male vederlo in quelle condizioni. Adesso sta un po’ meglio, ma a volte non si capisce quando parla. Io e la mia famiglia, insieme a zia e ai suoi figli, lo stiamo aiutando a migliorare, lo assistiamo in qualsiasi momento e lui almeno non si sente solo e abbandonato, ma si sente accettato da noi.

Da grande vorrei andare a Lourdes per pregare per chi ne ha bisogno e per i miei familiari. Comunque nel corso delle attività preparatorie al concorso “Cesare Gabrielli”, ho imparato tantissimi concetti molto importanti di cui non sapevo neanche il significato, adesso dentro di me hanno un valore molto profondo. Andrò avanti e aiuterò le persone in difficoltà che hanno bisogno di ricevere affetto da persone buone e solidali.

 

TEMA 3 – classe III B

Secondo me l’autrice ha capito appieno il senso della vita esprimendolo in modo sensibile. Io la penso proprio come lei: se dai amore, non vivrai invano, bensì darai un significato o uno scopo al tuo esistere. Se capisci pienamente il significato dell’amore, la tua vita sarà completa e potrai condividere amore con tutti gli esseri viventi.

Io non so se ho ben capito il significato dell’amore. A parer mio è una cosa indescrivibile che qui, sulle righe, non riesco a spiegare; l’amore è un sentimento stupendo e unico che senti dentro di te, ma che puoi donare agli altri. Nel mondo ci sono parecchie persone che danno amore: i più speciali sono i volontari delle diverse associazioni; sono anche speciali coloro che non fanno parte di nessuna organizzazione, ma regalano un sorriso gratuitamente. Anche Cesare era uno di loro. Era un volontario dell’Aido e dell’Avis e ha donato parte del suo corpo, oltre che gran parte del suo tempo. Io credo anche che queste persone siano importanti e vadano ricordate come degli eroi, ognuno per l’aiuto dato nella loro vita. Loro vivono meglio perché, come si afferma nella poesia, trovano un senso alla loro vita e sono più sereni, con un animo felice e appagato.

Io, anche se sono una ragazza con tutta la vita davanti, delle volte mi sono sentita una di queste persone speciali. Mi ricordo , infatti, quando ho aiutato una mia amica che abita molto lontano da qui, a Como, a superare un momento terribile. Le era da poco morto un fratello a causa di un tumore, lui aveva solo otto anni. Io mi sentivo in dovere di aiutarla, anche se ovviamente il dolore di una perdita così grande è difficile da colmare. La chiamavo spessissimo, intrattenendola e cercando di farla ridere, parlando di tutto e facendole capire che il fratello era diventato un angioletto che ci guardava e vegliava dall’alto. Io nel mio piccolo ho cercato di regalare alla mia amica un po’ di serenità, ero consapevole, però, che era complicato. La cosa che mi gratificava di più era che spesso mi diceva: “Grazie”. Una semplice parola, breve, ma che racchiudeva mille emozioni, sensazioni e sentimenti. Quel “grazie” era davvero speciale e sincero, me lo ricordo, si sentiva dal suo tono di voce.

Cesare ha scritto una frase che mi ha molto colpito e che secondo me si addice alla situazione che ho vissuto: “Nella mia scala di valori il successo viene dopo l’amore e la salute. In fondo amare e stare bene è già il successo più grande”. Questa frase è proprio vera perché nella nostra vita il più grande successo è e sarà amare. Il mio piccolo successo è stato proprio aiutare, far star bene la mia amica, davvero con poco.

In futuro credo che vorrò diventare anch’io una donna speciale. Mi iscriverò all’Aido e mi piacerebbe accompagnare i malati a Lourdes. Sarò sincera, non diventerò volontaria dell’Avis perché credo che non ce la farei; l’idea mi mette molta paura. Lo so, è un ragionamento stupido e banale, ma ora come ora credo di non farcela. Mi piacerebbe tanto anche far parte della Caritas per aiutare chi ne ha bisogno.

Voglio concludere proprio con la frase che mi ha colpito di più di Cesare: “C’è qualcosa di più grande dell’uomo, della natura, del cielo e del mare. È l’amore …”. È proprio giusto! L’amore dovrebbe guidare le nazioni e il mondo perché è la cosa più grande e più immensa che esista.


 

 

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