Laboratorio di teatro di comunità, per migliorare la coesione del gruppo classe facendo emergere le aspettative del singolo e del gruppo e valorizzando le dinamiche relazionali e cooperative che si instaurano durante il lavoro. Il laboratorio rappresenta uno strumento efficace per migliorare la conoscenza delle parti che compongono il proprio sé, accogliendo le emozioni che emergono ed elaborandole nella rappresentazione di testi e personaggi nati dai vissuti personali.
Nel primo incontro abbiamo fatto tanti giochi per imparare a conoscerci meglio e a tenere conto dell’altro (di quello che dice, di quello che fa).
Nel 2° incontro abbiamo lavorato su una maschera neutra in modo da poter esprimere ogni cosa, la possiamo solo indossare così com’è oppure caratterizzarla, abbiamo riflettuto su quali emozioni suscita in noi la maschera e poi l’abbiamo indossata…Alcuni di noi si sono messi in gioco e hanno fatto quello che suggeriva l’operatrice Francesca, senza maschera e con la maschera. Dovevano guardare i compagni attraverso la maschera, rimanendo a lungo seduti, il corpo dipendeva dalla maschera, il gesto della vittoria è stato più reale, più caratterizzato, più emozionante, perché ci siamo sentiti più liberi; nonostante la maschera coprisse il volto abbiamo capito che il compagno sembrava imbarazzato, triste, dalla suo respiro che era più veloce, quasi in affanno,…
I compagni che rappresentavano il pubblico hanno provato sensazioni diverse: per qualcuno essere guardati è stato inquietante, per altri imbarazzante, altri ancora se ne sarebbero andati via.
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Nel 3° incontro abbiamo lavorato per gruppi: ogni gruppo doveva prima caratterizzare la maschera con disegni e colori, poi inventare una storia, sono stati assegnati i vari ruoli per la rappresentazione della storia: l’attore, il narratore, lo scenografo, il rumorista per gli effetti sonori.
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