Tanto sale nel mare e… – Classi 3A e 3tp Scuola Primaria Offida

TANTO SALE NEL MARE E…UN PO’ DI SALE IN ZUCCA!!!

VISITA ALLE SALINE DI CERVIA

IL MUSEO DEL SALE

Anticamente i magazzini del sale erano due, collegati con un ponte di ferro e servivano per mettere il sale raccolto che poi veniva pesato e distribuito nei sacchi per la vendita.

Un tempo le saline erano 150, la lavorazione era artigianale, ogni salina aveva il suo ricco padrone e delle persone che lavoravano per lui, c’era un finanziere che controllava chi entrava ed usciva dalla salina; il salinaro indossava un cappello e abiti di cotone di colore chiaro, lunghi per evitare di ustionarsi al sole cocente dell’estate, il sale infatti si raccoglie nel mese di agosto, era però scalzo, perché il sale fa bene alla pelle. Il sale raccolto veniva caricato su delle barche adatte spinte a mano da 3 uomini lungo i canali fino ai magazzini, era un lavoro molto faticoso, anche perché  l’acqua dei canali era molto bassa e la barca non aveva remi o motore. Nel 1959 le saline piccole e numerose furono trasformate in grandi saline lavorate in modo tecnologico, i magazzini non si usarono più e uno dei due è stato trasformato in museo del sale, dove possiamo osservare:

– gli antichi attrezzi, quasi tutti in legno, usati per la raccolta e la lavorazione del sale:pala, carriola, cazzuola,…

-la barca detta burchiella, in ferro, per il trasporto  del sale,

-la torretta per il controllo delle persone che entravano ed uscivano dalla salina,

-il capanno di canne intrecciate dove il salinaro riposava tra un turno di lavoro e l’altro,

-gli abiti indossati dai salinari,

-antiche insegne di SALI e TABACCHI, perché fino al 1973 il sale era del Monopolio dello Stato e poteva essere venduto solo nelle rivendite di Sali e tabacchi, come oggi le sigarette, adesso invece il sale si può acquistare anche al supermercato.

LO STABILIMENTO

Allo stabilimento ci sono MONTAGNE DI SALE, lo strato più esterno, di colore grigiastro, usato sulle strade per far sciogliere il ghiaccio,protegge lo strato più interno di colore bianco, quello usato in cucina.

Le VASCHE DI RACCOLTA DEL SALE adesso sono vuote, il fondo è secco e screpolato, è il LIMO IMPERMEABILE, perché se l’acqua venisse assorbita dal terreno, non potrebbe evaporare.; ad agosto le vasche sono piene di acqua e sale.

OGGI È TUTTO MECCANIZZATO: MACCHINARI, VAGONI, BINARI, MAGAZZINI.

Nel mese di aprile l’acqua del mare viene fatta entrare nel canale immissario. L’acqua di mare ha un sapore amaro, perché alcuni dei tanti Sali(+ di 20) che contiene sono amari. L’acqua passa da una vasca all’altra da aprile ad agosto e perde uno o più sali alla volta.. Nelle prime vasche l’acqua del mare perde la ruggine e i carbonati come il calcare; nelle successive lascia il cristallo di gesso che deve essere macinato e compattato per fare i gessetti per la lavagna, il cristallo di gesso veniva usato dagli antichi Romani per le finestre perché ancora non conoscevano il vetro. Nelle ultime vasche vediamo il LIMO, sopra una CROSTA di SALE e sopra ancora uno STRATO DI ACQUA MADRE colorata di rosa, per effetto di un’alga unicellulare ricchissima di betacarotene che viene mangiata da alcuni crostacei che si colorano di rosa, che a loro volta vengono mangiati dai fenicotteri che per questo hanno le piume di colore rosa, più scuro sotto le ali, dove le piume non vengono cambiate.

Il sale viene lavorato in estate, perché si ottiene dall’EVAPORAZIONE.
Dal CLIMA dipende la PRODUZIONE del SALE:l’estate del 2014 è stata molto FRESCA E PIOVOSA, quindi MENO SALE; l’estate dell’anno scorso il CLIMA è stato molto SECCO E CALDO, perciò TANTO SALE.

Il sale viene raccolto da un macchinario, scorre lungo un nastro trasportatore e poi viene rovesciato in dei vagoni che lo trasportano nei magazzini. Solo in una salina gli anziani effettuano ancora la raccolta manuale.

Il sale di Cervia viene lavato nell’acqua madre, cioè nell’acqua salata e non è trattato in nessun altro modo, è solo sale grosso. Il sale di Cervia è uno dei Sali più puri, ha il 98% di CLORURO di SODIO e il resto è quasi tutta acqua perché passa molto tempo nelle saline.

Il terriccio insieme all’acqua madre viene dato alle Terme di Cervia per i fanghi allo zolfo, che è un sale contenuto nell’acqua madre ed è antinvecchiamento.

L’acqua che resta viene mandata nel canale emissario e torna al mare.

L’ORO BIANCO

LA STORIA DEL SALE

L’uomo ha capito, fin dai tempi più remoti,che senza sale si muore: infatti, il delicato equilibrio idrico del nostro corpo si rompe e la morte sopravviene per disidratazione.

Tutto ebbe inizio all’Età della Pietra quando gli uomini delle tribù seguivano il loro bestiame verso i pascoli salati: zone dove affioravano rocce salate che gli animali avevano scoperto per la loro sopravvivenza. In un primo tempo gli uomini trasportavano il sale da queste zone fino alle loro caverne, poi scoprirono le paludi saline e si stabilirono nelle loro vicinanze. Quando l’uomo nel Neolitico (10.000 anni fa), diventò stabile e non più nomade, passando da una vita di cacciatore-raccoglitore ad agricoltore-allevatore, cominciò a sentire la necessità di proteggere e conservare  cibi e alimenti, soprattutto carne e pesce, per lunghi periodi di tempo. All’inizio il sale fu quindi utilizzato come metodo di conservazione e solo più tardi per insaporire i cibi. I più antichi documenti storici sull’utilizzo del sale si riferiscono alle prime civiltà sumerica, egiziana, cinese (3000 a.C.), ittita ed ebrea (2000 a.C.).che si sono sviluppate vicino ai deserti o dove c’era poca umidità ed era più facile estrarre il sale. Gli Egizi sono stati dei grandi “coltivatori” di sale. Lo ottenevano facendo evaporare l’acqua del mare nella foce  del fiume Nilo; poi hanno creato delle vere e proprie saline. Utilizzavano il sale anche per la mummificazione; l’uso del sale era riservato solo al  Faraone. Tra i popoli antichi, sembra siano stati i Fenici a costruire le prime saline nel Mediterraneo nei pressi dei loro insediamenti più importanti in modo da potersi rifornire di quello che ai tempi era considerato importante quanto l’oro (tanto da meritarsi il nome di “oro bianco”).

Mentre i Greci furono probabilmente i primi ad utilizzare il sale come condimento oltre che come conservante.

 

La miglior fonte di sale per l’uomo è sempre stato il mare .Nel 400 a.C., in Italia, venne creata la via Salaria che esiste ancora oggi ed è una delle più antiche vie del Paese; lo scopo di questa via era quello di trasportare il sale dal mare Adriatico a Roma. Per i Romani era così prezioso che i soldati venivano retribuiti con il sale… ed è proprio da questa usanza che deriva il termine salario che usiamo anche oggi per indicare lo stipendio.

Ma la parola SALE non ha dato vita solo al termine “salario”, ma anche a molti altri termini di uso quotidiano fra i quali è facile ricordare: “sapiente” (ricco di sale), “sciocco” (privo di sale).,”salve” usato dagli antichi Romani quando dovevano augurare a qualcuno un’ottima giornata,”salus” (salute), “salubritas” (sanità).

 “ Le “vie del sale” tracciate dal mare verso i territori interni costituivano le grandi “strade commerciali” dell’antichità.

LE PROPRIETA’ DEL SALE
è un elemento essenziale per la vita dell’uomo e degli animali
dà sapore ai cibi
conserva i cibi
il sale solleva (è risaputo che nel Mar Morto, per la forte concentrazione salina, si riceve una spinta dal basso verso l’alto che fa rimanere a galla)

In tavola il sale non manca mai, e come potrebbe essere diversamente?
Un adulto contiene circa 250 grammi di questa sostanza, quanto ne può riempire tre o quattro saliere, per quanto poi lo si perda di continuo attraverso sudore e urina. Ne servono da 300 grammi a 7 kg l’anno a testa, a seconda della zona del pianeta in cui si vive. Basta entrare in un negozio di alimentari ed è lì, a disposizione. Costa poco, ma fino a cento anni fa era un bene prezioso, uno dei più ricercati. Era così importante che nel Libro dei Numeri il rapporto con Dio è definito un “patto di sale”. Il sale è un composto chimico, il cloruro di sodio che a  contatto con le nostre papille gustative, ci appare salato.

Il cloruro è decisivo per digerire e per respirare; senza il sodio, che il nostro corpo non riesce a produrre, non si riuscirebbe a trasportarvi le sostanze nutritive e l’ossigeno, niente impulsi nervosi o movimenti muscolari, compresi quelli del cuore. Per questo la ricerca del sale è sempre stata fondamentale. Senza il sale probabilmente ci saremmo estinti. Per fortuna i luoghi dove si può produrlo o estrarlo sono tanti:il mare, le miniere di salgemma,i laghi salati, le rocce.

 Oggi si continuano a salare merluzzi, salcicce, aringhe, prosciutti, olive, verdure in salamoia, anatra e oca, tuttavia le nuove tecnologie della conservazione dei cibi l’hanno reso meno necessario.

LUNGO IL CANALE CON LA BARCA

La FLORA  e la FAUNA delle saline comprende specie adatte a sopravvivere in condizioni estreme, acqua poco profonda, alta concentrazione di sale,…

 

FLORA

L’acqua del canale è molto bassa e non ci sono correnti, perciò le alghe entrano dal mare e proliferano; sui bordi del canale crescono le piante ALOFILE(amiche del sale), che resistono alla siccità, in questo ambiente il clima è caldo e secco per permettere l’evaporazione, perciò piove raramente e quando piove queste piante riescono ad immagazzinare una grande quantità d’acqua, come le piante del deserto;

hanno pochissime foglie. Tra queste c’è la SALICORNIA, l’abbiamo assaggiata:ha lo stesso sapore del sale, ma non fa alzare la pressione, cresce solo vicino alle saline o ai laghi salati, con la salicornia ci si fanno anche delle creme.

 

FAUNA

 

Nelle acque della salina, molto salate, vivono pochi pesci., essi entrano dai canali che collegano le saline al mare e diventano prede degli uccelli. La salina di Cervia ospita più di 70 specie di uccelli, alcuni frequentano le saline per riposarsi nei lunghi viaggi di migrazione e nutrirsi, altri sono presenti tutto l’anno, come il GABBIANO, l’uccello più grande della salina con un’apertura alare di 1,50m; le spirali sui fili della luce sono state messe per evitare che i gabbiani restino impigliati.Il Gabbiano reale è un predatore dei RINICOLI, di colore marroncino, come le uova, che depositano in mezzo agli isolotti, si mimetizzano benissimo con il terreno. Il FENICOTTERO è presente nella salina da diversi anni, ha zampe lunghe, sottili e palmate in grado di fendere l’acqua e camminarvi sopra; i fenicotteri vivono e si accoppiano in questo luogo, ma per riprodursi si spostano a Comacchio, il primo luogo che hanno popolato.

Nella salina ci sono diversi INVERTEBRATI:molluschi, crostacei, insetti, importantissimi per la CATENA ALIMENTARE e l’ECOSISTEMA della salina, perché sono il cibo di tanti uccelli e sono anche animali decompositori. Tra questi c’è l’ARTEMIA SALINA, un piccolo crostaceo rosso lungo 15mm, è importantissimo per la produzione del sale:si  nutre di alghe e detriti rendendo limpida l’acqua delle vasche, fa penetrare meglio i raggi del sole e rende più facile l’evaporazione.